lunedì 30 settembre 2013

NaTi per LeGGeRE



La mia valigia del lettore

Quando ero bambina mi piaceva da morire Jo di Piccole Donne che andava da zia March a leggerle dei libri. Era una cosa che mi sarebbe piaciuta fare: la dama di compagnia che legge per le vecchiette stanche! 
Così, qualche volta, ho letto per una nonna, o per qualche amico pigro, o per qualcuno che condivideva con me il desiderio di passare del tempo in divertente intrattenimento. Leggere è sempre bello, ma a volte non viene fatto di leggere per qualcuno o insieme a qualcuno, chissà perchè. Insieme agli altri è più facile che si ascolti della musica, si guardi un film o ci si faccia trascinare da un giornaletto o da un sito che tratta di una passione comune, ma leggere insieme è veramente un pò raro.

Insomma, un pò di tempo fa, ho trovato il modo di tuffarmi in una bellissima esperienza, un progetto dentro al quale continuo a nuotare con tanta energia: 

Nati per Leggere


Lo scorso dicembre ero in biblioteca e stavo imbacuccando la mia bimba grande quando il mio sguardo si è posato su un volantino, appoggiato ai piedi della bacheca degli avvisi. Pubblicizzava un corso di formazione per lettore volontario Nati Per Leggere, un progetto nazionale di promozione della lettura ad alta voce per bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni.
Un ditino invisibile ha acceso un interruttorino invisibile nel mio animo e ha illuminato la mia grande passione per i bei libri ben illustrati e ben scritti, ben letti e ben raccontati. Ho subito pensato che mi dovevo iscrivere e così ho fatto.
Nella scheda da compilare si richiedevano le motivazioni che mi spingevano a diventare lettrice volontaria. Eh, ch'ho pensato bene e poi ho scritto così:

Credo che i libri siano tra i più importanti strumenti che abbiamo a  disposizione per capire la realtà che ci circonda e ciò che  succede dentro di noi, ma anche per nutrire la fantasia e quindi la personalità di ognuno. Per questo trovo importante leggere ad alta voce ai più piccoli, aiutarli a conoscere la realtà attraverso i libri  in modo che possano, una volta cresciuti e diventati più indipendenti, tornare a trovare in questo strumento i suggerimenti adeguati ai loro interessi e alla loro vita.

                        


Dopo un pò di giorni ho ricevuto una mail con la quale si informava che ci sarebbe stato un colloquio conoscitivo finalizzato all'ammissione al corso per Lettori Volontari perchè si erano iscritte tantissime persone, ma i posti disponibili erano pochi e quindi bisognava selezionare.
Le selezioni non sono il mio forte, ne esco sempre molto malconcia e, immancabilmente, anche questo colloquio mi ha eliminata. Come ero triste e sconsolata! Era come se mi avessero scartato da un lavoro e questa volta ci tenevo davvero tanto ad entrare.
Il lutto è durato tre giorni, poi ho ricevuto una telefonata con la quale mi si comunicava un ripescaggio e la possibilità di partecipare al corso in qualità di "uditore", invece che "lettore". Cambiava la dicitura, ma non la sostanza e così, un bellissimo sabato mattina di gennaio, mentre il sole era tornato a splendere nel cielo dopo mesi di pioggia incessante, ho preso parte a questo corso così bello ed edificante.
La lettura dei libri mi ha coinvolta e divertita tanto, anche grazie alla bravura del lettore, Alfonso.
Su Youtube ho ritrovato la filastrocca su Cappuccetto Rosso che mi era piaciuta tanto e che appiccico qui, nel caso qualcuno volesse ascoltarla.

Al corso ci hanno poi parlato dei benefici che porta la lettura ad alta voce ai bambini in età prescolare, che sono tanti e stupefacenti. Per esempio:
- aiuta la relazione tra genitori e figli,
- aiuta a sviluppare il linguaggio e la capacità di lettura,
- aiuta a capire le emozioni e ciò che sta succedendo intorno ai bimbi 

e tante altre cose, ognuna delle quali mi fa dire:"Nooo, ma davvero? Con così poco? Solo leggendo un librino succede tutto questo?".

Un'altra cosa strabiliante che ho scoperto è (più o meno, vado a memoria):
un bambino abituato ad ascoltare la lettura dei libri possiede a 3 anni il triplo delle parole rispetto ad un altro bambino che non ha familiarità con questa bella abitudine e a 6 anni, quando inizia ad andare a scuola, ha molta più facilità di concentrazione e apprendimento rispetto al solito "sfortunato" di prima. 

Ora, penso che sia il sogno di molti quello di non faticare troppo sui libri, leggere ed essere già imparati... chi lo disdegnerebbe? Forse questo rimarrà ancora un bel sogno, ma se si può dare una mano alle giovani leve, perchè non farlo?
E comunque, a fianco di tutte queste belle cose altruiste nei confronti dei cuccioli di uomo, ci sono anche i sani benefici egoistici che Nati per Leggere porta a me. Ne elenco alcuni:
1. Aiuta la mia relazione con gli altri, aiuta a vincere la mia timidezza e a liberarmi da tante vergogne.
2. Mi aiuta a capire ed esprimere le emozioni.
3. Sviluppa il mio linguaggio, la capacità di dar voce ai singoli personaggi e quindi di capirli un pò meglio. Se si capiscono meglio i personaggi di carta è facile che si capiscano meglio anche quelli di ciccia.
4. Mi diverte da morire e mi fa stare con i bambini che sempre più spesso mi sorprendono.
5. Mi fa sentire ascoltata.
6. Mi fa stare tanto meglio con le mie bimbe.
7. Mi fa rivivere tante cose della mia infanzia, tanti pensieri e tanti momenti.
Per ora mi fermo qui, ma mi sa che poi continuerò.

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