lunedì 2 maggio 2011

ArRivA il CaNe MoRto


      

All’età di circa 8 anni fui catturata dalla mania di trascrivere frase per frase i dialoghi che echeggiavano tra le mie pareti domestiche.
I miei parenti ignari vedevano una brava bambina seduta al tavolino con un quaderno tra le mani e non immaginavano che io fossi capace di scriveretanto velocemente da immortalare i loro discorsi.
 Lo facevo per diverimento, perché trovavo bello rileggere ciò che era stato detto e a volte anche i dialoganti o i loro affini, ridacchiavano nel riascoltare i loro buffi discorsi.
 Fortunatamente la passione per la trascrizione di dialoghi e racconti non era inversamente proporzionale alla mia crescita e io ho avuto la possibilità di portare avanti questa pratica che
mi ha consentito di non far cadere nel vuoto parole belle.
 Di recente ho ritrovato questo racconto trascritto; la narratrice era la mia nonna, che spesso mi riferiva quanto le raccontava una persona che lei vedeva quotidianamente e con la quale si intratteneva discorrendo el più e del meno.
Più lo rileggo e più lo trovo fantastico.


ARRIVA IL CANE MORTO


Stanotte verso le 2 non dormivo e allora dice ho sentito il cane che beveva e beveva e beveva e allora dice come mai il cane è qui? Perché c’ha un cane lupo che lo porta a passeggio, è del su’ figliolo che la sera lo viene a prendere e ce l’ha la su’ moglie che quello sta sempre in casa, è della su’ moglie. Ho sentito il cane che beveva. Dice, m’è venuto in mente Fonzi. Fonzi è il cane del su’ figliolo. 

     Dice, o come mai? Come mai? Ha acceso la luce. Il cane non c’è, l’ha il mi’ figliolo. Come mai? M’è cominciato a prendere un po’… poi mi rimetto giù dopo un bel pò risento il cane che beve un’altra volta, ah no, sì, ero sveglio, si alza la mì moglie.
 Ma io, dice, sento bere il cane qui, ma un è mia il tu’ cane che viene? Dice, è là che dorme. Dice, allora a me m’è preso la disperazione, ho detto un sarà mia preso un colpo al cane del mì figliolo, a Fonzi. Perchè lù, a regola, è sensitivo.
Dice, ho cominciato a sta’ male, sta’ male, con questo cane. E allora invece menomale che stamani, insomma, non era vero e allora ho pensato siccome iccani, sa che fanno? Era la mi’ canina quella morta che è venuta. Era lei senz’altro perché iccani dice che ritornano e dice è un brutto segno perché io devo passà de’ brutti momenti, dice. Ma lei ci crede? Dico, ma sa io… Dice, è perché Padre Pio m’ha detto qualcosa, ma poi ‘un ho capito. Sono tutti sogni premonitori, dice, ma ‘un ero mica addormentato, dice, ero sveglio perchè ho chiamato anche la mì moglie e il cane lo sentivo bere. Dice, è preso un aneurisma a Fonzi. E poi dopo allora eh, dice, io poverina era la mì canina che m’è venuta a trovare allora, dice che lo fanno iccani a volte però dice Padre Pio che devo passare de’ brutti momenti.